Percorso Assembleare: PRIMA FASE

ESPERIENZE PER FASCE DI ETÀ’
E GRUPPI DI INTERESSE

da inizio settembre a 8 dicembre


Il primo passo tocca al CONSIGLIO DI ATB che è chiamato a ritrovarsi entro la giornata parrocchiale del 13 ottobre, avendo preventivamente letto i materiali del percorso assembleare, per meditare sulla lectio proposta da don Cristiano sul brano dell'Apocalisse e per rispondere alla domanda: 
“Quali sono i punti di verifica più importanti per la nostra Parrocchia-Comunità Pastorale e per la nostra Azione Cattolica locale?”.

Quindi si organizza il percorso assembleare, opportunamente integrato con i cammini formativi, predisponendo azioni ed esperienze per le diverse fasce d’età che sarebbero da svolgere PRIMA della assemblea elettiva di ATB (da svolgersi entro 8 dicembre). 

LA DOMANDA CHIAVE

La domanda lineare e provocatoria che deve accompagnare la prima fase è:
“come l’AC mi ha cambiato la vita?”. 

Tutti i soci, dall’ACR agli adulti più sono invitati a comunicare a livello personale quale impatto ha avuto l’Associazione con il loro cammino vocazionale e di crescita. Anche i giovani che si ritrovano iscritti per aver partecipato ad una sola iniziativa diocesana possono provare a dire perché in seguito a quella iniziativa hanno avvertito un interesse per l’AC, ne hanno visto qualcosa di promettente.

UNA ATTENZIONE
Nonostante l’impianto organizzativo sia inevitabile, vorremmo pensare questa prima fase come una serie di incontri molto stimolanti sul piano della scelta vocazionale individuale (bisogna sentirsi sollecitati ad offrire il proprio racconto dell’AC!) e molto conviviali sul piano dello svolgimento, quindi tè, aperitivi, spuntini, merende, coffee break…

I LUOGHI/PERCORSI
Per ogni fascia d’età o settore si propone un percorso da integrare nel cammino formativo ordinario che dia una rilevanza specifica a luoghi nei quali ciascun socio scopre di essere una presenza profetica.

  • i ragazzi riscoprono di essere apostoli nella comunità locale valorizzando l’ambiente della parrocchia rispetto ai molti altri luoghi di attività esterni alla parrocchia nei quali i ragazzi oggi finiscono per essere inseriti (l’oratorio è più che mai una scelta perché le alternative ludiche oggi sono molte); 
  • i giovanissimi e i giovani sono invitati a riscoprire profeticamente il loro essere di AC nei luoghi dello studio e del lavoro ma anche nei contesti dove si sviluppano le testimonianze forti e dirompenti in ambito sociale, culturale e politico (riteniamo che non sia provocatorio per i giovani essere chiamati a rispondere sui social, che è un ambiente dove sono abituati a stare); 
  • gli adulti che ancora lavorano e/o gestiscono famiglie con figli ancora piccoli-giovani e/o che hanno responsabilità sociali e culturali forti e definite riscoprono la profezia di essere interrogati dall’AC nel loro luogo di lavoro/famiglia o in un eremo (cioè nella capacità di fare deserto anche solo per un’ora o qualche mezza giornata dentro un quotidiano pienissimo) o nel mondo social, pur di non rinunciare a portare la loro risposta alla domanda sull’AC; 
  • gli adulti più che non faticano a ritrovarsi in parrocchia e dove magari sono ancora attivissimi e pieni di impegni e responsabilità, potrebbero riscoprire la casa come luogo nel quale recuperare le motivazioni all’AC e narrarle ad altri.

Dal centro diocesano sarà assegnata ad ogni ATB una associazione con la quale fare un gemellaggio. In base alla successiva organizzazione degli incontri per fasce d’età, si può stabilire con quali modalità e intensità vivere il gemellaggio. Si può immaginare, ad esempio, che gli incontri degli adulti più nelle case siano fatti tra soci delle due associazioni gemelle oppure che alcuni membri dell’associazione gemella partecipino come uditori a determinati momenti di scambio e verifica.


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